ANTHROJUSTICE
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Finalità e struttura
​del vademecum
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Il presente vademecum è concepito come uno strumento di ausilio per i giudici che si trovino di fronte a casi nei quali viene in rilievo la cultura delle parti, e mira alle seguenti finalità

Snellire il carico giudiziario, evitando che il processo subisca rinvii e ritardi dovuti difficoltà di accesso alla conoscenza antropologica. Il carico giudiziario pesa sulla giustizia italiana a un tale punto che il suo contenimento è tra le principali sfide da superare per la realizzazione di un efficiente sistema di tutela dei diritti dei cittadini come richiesto dall’Unione europea. In tale contesto, già quantitativamente emergenziale, le problematiche legate alla cultura giungono con una sempre maggiore frequenza nelle aule di giustizia, in ragione dei crescenti flussi migratori. Il fenomeno è trasversale a più settori dell’ordinamento e riguarda, in particolare, il diritto penale (reati culturalmente motivati), il diritto civile, il diritto di famiglia, il diritto delle migrazioni, il diritto minorile;
Contribuire ad una giustizia equa, che tenga in considerazione i diritti delle persone straniere e/o appartenenti a minoranze culturali. Un sistema giudiziario non può definirsi efficiente da un punto di vista quantitativo a discapito dell’equità delle sue pronunce; pertanto, il presente vademecum, non ha soltanto una finalità di celerità in tema di dispute multiculturali, ma anche quella di fornire uno strumento in punto giustizia. Il vademecum vuole coadiuvare un’attività giudiziaria che tenga in considerazione il rispetto della diversità culturale e favorisca una corretta ermeneutica del fatto, evitando che alcuni comportamenti vengano fraintesi e inquadrati come reati o illeciti senza considerare l’aspetto culturale. Poiché nell’ordinamento italiano la sanzione penale costituisce sempre l’ultima ratio, il vademecum vuole promuovere processi in materia di dispute multiculturali che siano assistiti da un corretto bilanciamento dei diritti in gioco che assistito non soltanto da elementi giuridici, ma anche antropologici;
Diffondere una sensibilità antropologica tra gli operatori del diritto, supportando la lettura di diverse abitudini culturalmente determinate, cercando di sensibilizzare sulla potenziale rilevanza delle dimensioni culturali dei comportamenti posti in essere da stranieri, immigrati e minoranze culturali. Il “test culturale orientativo” contribuisce alla ricostruzione di un background motivazionale dell’agente che tenga in considerazione le dinamiche culturali del suo gruppo di appartenenza senza relegarlo ai margini della società. Si attiverà così un dialogo continuo tra valori maggioritari e minoritari nell’ottica di un bilanciamento ragionato, al fine di costruire una società pluralista che ingloba la diversità traendone la maggiore utilità possibile, mitigando fattori di divisione e malessere sociale. L’obiettivo è, altresì, quello di evitare fraintendimenti e criminalizzazioni aprioristiche delle condotte;
Immettere la conoscenza antropologica nel processo. In un contesto in cui le facoltà universitarie di giurisprudenza non formano i giudici all’antropologia, il presente vademecum mira a fornire al giudice alcune conoscenze di base sul significato di alcune pratiche culturali e ad accrescere la sensibilità multiculturale nel giudice;
Compensare la difficoltà a reperire antropologi professionisti. In Italia gli antropologi non sono iscritti ad un albo (al quale il giudice attinge per reperire esperti di altri ambiti come psichiatri, ingegneri, psicologi o altre professionalità) e può risultare difficile individuare l’esperto di riferimento dell’argomento oggetto di analisi. Per sopperire a tale situazione, il presente vademecum intende fornire al giudice alcune conoscenze di base sulla pratica culturale che si presenta in giudizio.

Alla luce di queste finalità, risulta chiaro che il vademecum non intenda essere uno strumento accademico-teorico che contiene in modo esaustivo la descrizione di ciascuna pratica/abitudine/comportamento culturale, ma che sia piuttosto uno strumento di ricerca applicata, che vuole essere utile per la comprensione del modo di pensare e di comportarsi degli imputati e/o delle vittime, di modo tale da arrivare a riflettere sul perché della legittimazione di un determinato comportamento.
Si tratta, perciò, di un primo strumento per avvicinarsi ad un caso multiculturale e potrà essere integrato, a discrezione del giudice, da ulteriori ricerche e, auspicabilmente, dall’ausilio di un esperto culturale. . 

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