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Gua Sha/coining e coppettazione

(medicina tradizionale est

​asiatica) 
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Approfondimenti antropologici​

[La lettura di questo approfondimento presuppone la conoscenza dei contenuti presentati nel test culturale relativo a questa pratica]
Nel discorso biomedico occidentale, l'attenzione si concentra su un approccio individualista e sui sistemi di organi e componenti del corpo. In genere, infatti, la malattia è vista come un'alterazione del funzionamento di un singolo componente o della relazione tra i componenti che costituiscono l'individuo. Diversamente, la medicina tradizionale dell'Asia orientale, nello specifico quella cinese, si basa su concetti filosofici che guardano al corpo umano in correlazione con l’ambiente esterno e non soltanto nella sua individualità. Il significato di salute è sinonimo di interazioni funzionali tra le entità all'interno del corpo in risposta alle forze naturali dell'ambiente. Questo concetto si basa sulla comprensione dell'unità, della relazione armoniosa tra il microcosmo degli esseri umani e il macrocosmo dell'universo. Ciò che si deve raggiungere per ristabilire la salute è l'equilibrio dinamico complessivo, non trattando quindi una qualsiasi entità in modo isolato. Le diagnosi basate sulla medicina tradizionale dell’Asia orientale tendono infatti a considerare l'intero paziente, piuttosto che concentrarsi su un particolare sintomo, tenendo in considerazione molti diversi sintomi e segni per decidere o identificare il "modello" di diagnosi (Leung 2010). Chi fa uso di tale medicina tradizionale si concentra in modo particolare sulla persona nella sua interezza, sulla stretta corrispondenza tra individuo e natura e sui principi fondamentali di equilibrio e armonia che contribuiscono alla salute e al benessere.
Si tratta di una medicina tradizionale che si rifà, quindi, ad una più ampia filosofia, secondo la quale tutte le cose sono composte da yin e yang. Lo yin e lo yang sono percepiti come i principi e le origini di tutte le cose e sono alla base del funzionamento del fenomeno della vita in relazione all'ambiente. Tutti i cambiamenti nei fenomeni naturali operano nel movimento incessante e nella complementarità dello yin e dello yang. Quando yin e yang non sono in equilibrio, la malattia è inevitabile. Il Qi, l'energia vitale, si produce quando le due forze si combinano. Grazie quindi alla dualità e al dinamismo dello yin e dello yang, che non esistono in uno stato di equilibrio nell'ambiente o nel corpo, ma si oppongono l'uno all'altro, si forma il Qi (Leung 2007). 
 
L'effetto principale della malattia è il blocco del Qi, la forza vitale che permea il nostro corpo e l'universo. Il Qi è un'energia interna degli esseri umani ed è vitale per la salute. Il Qi si riferisce all'energia intangibile all'interno del corpo umano e costituisce l'essenza della vita. Il Qi è contenuto nei 12 meridiani che sono collegati in sequenza in un grande cerchio che si ramifica attraverso diverse parti del corpo. Dal punto di vista sintomatico, la carenza di Qi si riconosce da affaticamento, malessere, respiro corto, voce bassa, colorito pallido, lingua pallida e polso filiforme. Quando il livello di Qi è normale, ma il suo flusso è lento, si verifica una sindrome di ristagno, in cui gli organi interni possono gonfiarsi o si sviluppano dolori nei punti in cui il Qi non può fluire attraverso i meridiani. In tali casi si rende necessario il Gua Sha. Il Qi è usato per comprendere il mondo in generale, in quanto tutti gli elementi dell’universo sono costituiti da Qi (Leung 2007).
 
Il Gua Sha è un intervento terapeutico per curare il dolore e le patologie che si manifestano come stasi e ristagni di Qi (ovvero la forza vitale, una forza invisibile alla base di tutti gli avvenimenti) e sangue che si verifica sulla superficie cutanea. La zona da trattare viene prima lubrificata con un semplice olio (solitamente olio di arachidi in Cina) oppure con un olio medicato o un balsamo (Nielsen, 2007).
Come tecnica essenziale della medicina tradizionale dell'Asia orientale, praticata sia in ambito domestico che clinico, gli strumenti utilizzati possono variare da un semplice cucchiaio da minestra cinese, una moneta liscia, una fetta di zenzero, a strumenti ricavati da osso di mucca, corno di bufalo d'acqua, giada o pietra. La caratteristica importante di qualsiasi strumento Gua sha è che il bordo sia liscio, non così tagliente da rompere la pelle, ma nemmeno troppo smussato da causare dolore (Nielsen, 2007). 
Le petecchie dello sha compaiono lentamente, aumentando a ogni colpo. Lo sfregamento si interrompe quando tutto lo sha si esprime sotto forma di petecchie sulla zona trattata, prima di produrre un'ecchimosi. 
In vietnamita, il Gua Sha è chiamato Cao gio (pronunciato cow yo, che significa “grattare via il vento”), in indonesiano è chiamato Kerik (ka-drik o ka-drok), in cambogiano khmer è chiamato Kos khyal (kos kee-yaul) e in laotiano è conosciuto come Khoud lam (cooed-lum). Le traduzioni più frequenti fanno riferimento al raschiamento e al cucchiaio.
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Così come per il Gua Sha, anche il cupping viene praticato sia in ambito domestico che clinico e gli strumenti utilizzati possono variare, dalle più tradizionali coppette di corno, ceramica, bamboo o vetro, ai metodi più moderni, che utilizzano coppette di plastica con una valvola e a una pompa manuale per l'aspirazione. 
La pratica stessa può variare leggermente, a seconda delle finalità e delle motivazioni alla base della terapia: può essere effettuata più o meno intensamente, così come si può praticare un cupping “in movimento”, o associato ad agopuntura e/o all’utilizzo di erbe.
​Per quanto riguarda l’uso “ufficiale” del Gua Sha e della coppettazione, contrariamente all’Italia dove la medicina “ufficiale” è una sola (sistema monomedico) e altre pratiche mediche sono consentite ma non considerate scientificamente provate, nell’Asia Orientale l’uso del Gua Sha e della coppettazione è “ufficiale” in quanto i sistemi medici sono plurali. In tali paesi, cioè convivono due diversi tipi di medicine: quella occidentale e quella tradizionale. Nel caso della Cina, nel 1929, il governo repubblicano quasi eliminò il riconoscimento legale della medicina cinese. Settant’anni dopo, la medicina tradizionale cinese (MTC) è diventata una componente del sistema sanitario cinese completamente istituzionalizzata e sostenuta dal governo, con uno status giuridico equivalente alla biomedicina occidentale. La MTC ora fornisce quasi il 40% di tutti i servizi sanitari nella Cina moderna. Similmente alla medicina occidentale, la MTC in Cina è principalmente di tipo ospedaliero. Oltre ai circa 3.000 ospedali specializzati, si segnala che oltre il 95% delle strutture mediche occidentali dispone di strutture completamente attrezzate per la pratica della medicina tradizionale.

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