ANTHROJUSTICE
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Kafala
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Approfondimenti antropologici​

[La lettura di questo approfondimento presuppone la conoscenza dei contenuti presentati nel test culturale relativo a questa pratica]
Nel mondo islamico si possono osservare diverse modalità nella costituzione della kafala, fra le quali vi sono:

​kafala intrafamiliare (costituita da parenti della stessa famiglia del bambino),
  • kafala di terzi (esterni alla famiglia ma residenti nello stesso Paese) e
  • kafala internazionale (in cui il kafil è straniero).
 
A loro volta, per semplificare la comprensione, queste possono essere classificate come kafala giudiziaria e kafala notarile
Nel primo caso, quello della kafala giudiziaria, al titolare della kafala è affidato l'adempimento degli obblighi relativi alla cura, al mantenimento, all'educazione e alla protezione del minore. Tali obblighi si estendono fino ai 18 anni nel caso dei ragazzi e fino al matrimonio nel caso delle ragazze, con la possibilità di estendere tale obbligo nel caso in cui il minore sia impossibilitato ad essere autonomo. Inoltre, per costituire tale kafala, è necessario che il minore abbia meno di 18 anni e che sia dichiarato in stato di abbandono, il che avviene quando la sua filiazione è sconosciuta, è orfano o figlio di genitori inadempienti.
Questa modalità è solitamente accompagnata da una tutela sostitutiva, in base alla quale al kafil viene concessa la rappresentanza legale del minore in tribunale. Infine, va notato che solo i coniugi musulmani o le donne musulmane possono richiedere questa istituzione, mentre la costituzione di una kafala internazionale (in cui il kafil è uno straniero) è possibile a condizione che si converta all'Islam.
Nella seconda modalità, ossia nella kafala notarile, essa equivale a una delega della responsabilità genitoriale da parte dei genitori biologici. Tale kafala notarile è stabilita privatamente tra le parti coinvolte, per cui non è necessario che il bambino sia dichiarato abbandonato, in quanto sono i genitori stessi a consegnare volontariamente il proprio figlio; inoltre, secondo questa procedura, gli interessi e i diritti del bambino non sono adeguatamente protetti e garantiti dalle rispettive autorità pubbliche competenti. Pertanto, quest'ultima non è soggetta ai controlli previsti dalle leggi, e può anche accadere che tale istituzione venga istituita in assenza del relativo atto amministrativo.
Nonostante la sua origine caritatevole, la kafala a volte viene utilizzata come forma di sfruttamento minorile, soprattutto femminile, poiché in cambio di un pagamento ai genitori biologici del bambino, questi ultimi consegnano tramite una kafala notarile il bambino, che viene spesso utilizzato come manodopera a basso costo o gratuita, ad esempio per il lavoro domestico o, nel peggiore dei casi, come schiavi sessuali.

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