[La lettura di questo approfondimento presuppone la conoscenza dei contenuti presentati nel test culturale relativo a questa pratica]

Fra i rom il sistema matrimoniale è considerato un elemento centrale della cultura, necessario per il mantenimento delle differenze con la maggioranza, e perciò simbolo della resistenza all'assimilazione. I modelli di questo sistema matrimoniale hanno conseguenze decisive sulla vita sociale, sulle scelte educative, lavorative e residenziali, sulla formazione dei gruppi di parentela, sulla demografia e sulla salute. Si tratta di un sistema istituzionale complesso e mutevole, costituito da valori, credenze e pratiche ripetute e legate alla risoluzione di conflitti fra famiglie e al controllo sociale, oltre che alle credenze e ai valori relativi alla femminilità. Queste strategie sono inoltre decisive nel plasmare la struttura demografica del gruppo e la sua resistenza all'assimilazione, e continuano ad esserlo nonostante i cambiamenti avvenuti in molti settori della vita dei rom negli ultimi trent'anni. Per questo motivo le cerimonie del matrimonio continuano a essere punti focali del consolidamento del sistema e marcatori collettivi della differenza e dell'identità.
Nel matrimonio rom il ruolo della famiglia è fondamentale: essa si presenta come un potere supremo, unico e indivisibile, che unisce tutti gli appartenenti al gruppo e che agisce come un governo centrale. I valori, la morale, la lingua, i costumi e il sentimento di identità: questa tradizione culturale appartenente al popolo rom viene trasmessa dall'istituzione familiare. La struttura di parentela rom permette, difatti, di mantenere i legami favorendo la produzione e i metodi di sussistenza economica dei gruppi, la solidarietà, la cooperazione e l'aiuto reciproco. La famiglia è, inoltre, il rifugio e la fortezza di protezione contro qualsiasi aggressione esterna da parte della società gagé.
Il matrimonio costituisce, perciò, uno dei pilastri della famiglia. 

L'unione coniugale apre e chiude i legami, rafforzando i vincoli tra membri appartenenti allo stesso gruppo o ad un gruppo diverso. Si tratta di una delle basi principali dell'organizzazione sociale, nella quale i diritti di filiazione e i legami politici che crea, riguardano sia i coniugi sia i rispettivi gruppi familiari di appartenenza. Il sistema matrimoniale consente, quindi, il trasferimento di diritti, obblighi, proprietà e simboli, funzionando come generatore di norme. La famiglia e l'istituzione del matrimonio nella comunità rom, si presentano come fonti di informazione per ogni individuo, distributori di status, diritti e doveri, nonché supporto per la struttura dell'organizzazione politica ed economica tra famiglie e gruppi, basata su relazioni di solidarietà reciproca. Fra i rom è difficile concepire un individuo al di fuori della famiglia e del gruppo, motivo per il quale il rito dell'unione è una forma di riconoscimento, è indice del carattere giuridico attribuitogli dai membri dei vari gruppi rom, e la perpetuazione culturale di questo tipo di matrimonio è senza dubbio dovuta alla forza corporativistica di cui è dotato.
Il sistema matrimoniale è, perciò, una parte fondamentale delle strategie riproduttive rom che ha avuto, e che continua ad avere, un’importanza cruciale; ma è anche un sistema che si è trasformato negli ultimi tre decenni, da quando i rom hanno avuto un accesso quasi universale all'istruzione primaria obbligatoria, ossia da quando hanno ricevuto un significativo sostegno pubblico e contributi sotto forma di sussidi e redditi pubblici, alloggi e assistenza sanitaria. Attualmente l'età media per il matrimonio è di 16 anni per le ragazze e 18 per i ragazzi, con una chiara tendenza all'aumento dell'età minima.